Abbazia di Sant'Andrea in Flumine

L’origine del complesso abbaziale di Sant’Andrea in Flumine venne edificata sulla collina compresa tra il Tevere ed il monte Soratte, su preesistenze di epoca romana, come testimoniano i resti di strutture murarie in opus reticolarum e di pavimenti musivi.


All’interno del complesso abbaziale, la splendida chiesa fondata nel VI secolo da Galla, figlia di Simmaco (il patrizio ucciso per ordine di Teodorico di cui era stato consigliere), accoglie il visitatore con solennità, offrendo alla sua vista i preziosi affreschi, le colonne e semicolonne in granito con capitelli ionici e corinzi e il pavimento cosmatesco.
Il monastero sarebbe stato edificato nell’VIII secolo da Carlomanno, fratello di Pipino il Breve e, dal 747, monaco del monte Soratte.



 Il convento, con sviluppo su due piani, risale, nell’impianto originario, all’VIII secolo, edificato da Carlomanno, fratello di Pipino il Breve.
Originariamente dedicato ai santi Pietro, Benedetto e Andrea, il monastero ha conservato solo il nome di “Sant’Andrea”.
La denominazione “in flumine” è un chiaro riferimento topografico al vicino Tevere. La posizione strategica e la vicinanza del porto fluviale fecero della dell’Abbazia un importantissimo snodo per il controllo dei traffici e del servizio di traghetto che collegava la zona con la città di Roma.
Nel IX secolo il monastero subì forti danni in seguito alle incursioni saracene e, successivamente, nel 946, fu fortificato con la costruzione delle mura di cinta e di tre torri di difesa, ad opera di Alberico II, una delle quali fu trasformata, all’inizio del XIII secolo, in torre campanaria; il tracciato delle mura è ancora visibile. I Benedettini, dal secolo VIII, avviarono un’opera di rinnovamento e di valorizzazione del territorio agricolo: l’abbazia, appartenente ai monaci dal 747, rappresentò un fondamentale punto di riferimento per l’attività produttiva, controllando anche lo scalo fluviale, ormai inagibile.  L’edificio, uno dei più antichi insediamenti dell’Ordine benedettino, è costituito da una ricca stratificazione di strutture murarie, realizzate a partire dall’epoca paleocristiana, tuttavia, la chiesa primitiva, secondo quanto riportato nel X secolo da Benedetto, monaco del Soratte, sarebbe stata fondata nel VI secolo da Galla, figlia di Simmaco, consigliere di Teodorico.
La configurazione attuale della fabbrica sacra, romanica a tre navate, con terminazione triabsidata, corrisponde ad una tipologia di chiara ascendenza siro-palestinese, ipotesi che trova conferma nell’analisi del materiale delle murature delle fondazioni, con tessitura analoga a quella delle pareti in elevato e diversa da quella del resto della chiesa.




Tra il 1546 ed il 1662 avvenne il crollo della navata destra, che fu ricostruita a partire dal 1662.                         Mie foto https://goo.gl/photos/WUkEgNo1nXdadwWZ9

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