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L'Antitrust multa le aziende Novartis e Roche per una maxitruffa mondiale

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Novartis e Roche sono due colossi del farmaco . Producono e distribuiscono in tutto il mondo. L’Antitrust le ha multate e condannate per una maxitruffa a discapito dei consumatori: le due multinazionali si erano accordate per dividersi il guadagno miliardario proveniente dalla vendita di due farmaci simili ma dal costo diverso. I due farmaci in questione si chiamano  Avastin e Lucentis  : il primo costava 80 euro, l’altro ben 900! Ma in concreto cosa hanno fatto? Hanno sabotato i risultati di ricerche indipendenti che sostenevano l’assoluta uguaglianza terapeutica dei due farmaci, hanno messo in moto una politica di allarme riguardo l’utilizzo del farmaco meno costoso, sono riusciti ad ingannare la stampa specializzata nel settore, le commissioni parlamentari e via dicendo. Su Repubblica.it si legge che  “La Regione Emilia Romagna ha calcolato che con il costo sostenuto per acquistare dosi di Lucentis avrebbe potuto assumere 69 medici, oppure 155 infermieri, oppu

INVENTORI DI MALATTIE – DOCUMENTARIO RAI TRE

LE CASE FARMACEUTICHE s i sono trasformate in imperi commerciali capaci di vendere antidepressivi…, antidolorifici… e farmaci anticolesterolo… con gli stessi metodi utilizzati da Coca Cola o per vendere il Dash… Vendere farmaci, anziché scoprirli, è diventata l’ossessione dell’industria farmaceutica». Questo uno dei passi più incisivi dell’introduzione del libro della Petersen (pagina14). Emerge, clamorosa, un’anomalia: che senso ha indirizzare una pubblicità così intensiva verso il malato? Questi viene considerato persona da curare o cliente da allettare? Appare moralmente lecita una politica simile e la parallela indifferenza delle autorità? E poi: visto che incidono fortemente sul prezzo, quanto costano al cittadino le spese promozionali delle case farmaceutiche? Sono domande che tutti dobbiamo cominciare a porci, per sapere che fiducia possiamo dare a costoro, ai loro prodotti, a coloro che li prescrivono. Inoltre occorre riflettere su un’altra stranezza, e cioè la doppia pubbli