Federico Fellini e le Cascate delle Marmore




Il racconto del film è un capolavoro del modo di fare cinema, un sapere attirare l’attenzione e accendere la fantasia del potenziale e passivo spettatore che deve riuscire ad emozionare e a non annoiare.La breve sequenza di sopra è tratta da un film del grande maestro del cinema italiano, Federico Fellini, l’intervistauno dei film della maturità in cui Fellini non racconta solo se stesso e il suo cinema, ma la vita, la filosofia, ciò in cui crede e in cui non crede, partendo dal luogo più importante della sua vita: Cinecittà.
È interessante la creazione del paradosso continuo, un film che racconta un film e che riprende ad essere un film che si conclude nel più tradizionale dei modi con gli indiani che assaltano la carovana. Una conclusione che non nasconde una polemica nei confronti della televisione, che allora si vedeva come concorrente del cinema, infatti gli indiani volutamente casarecci, sono armati di antenne televisive,  …
Una parte essenziale del film è quello della ricostruzione fantasiosa del suo primo arrivo a Cinecittá, negli anni quaranta,  attraverso un viaggio immaginario con un tram che per andare dal centro alla periferia di Roma (dove si trova Cinecittà) passa per la Cascata delle Marmore.
Le cascate felliniane sono molto più vicine al tram di quanto erano nella realtà degli anni quaranta quando la linea tranviaria Terni-Ferentillo allora in funzione, lo era veramente. Ma parliamo di cascate felliniane vagamente ispirate a quelle reali.

La ragazza del tram (intrepretata da Antonella Ponziani) che flirta con il giornalista (Sergio Rubini) che dovrebbe essere il primo Fellini, è una delle tante donne di Fellini, non l’unica ci tiene a precisare Federico Fellini.
Un amore comunicato dagli sguardi, dai sorrisi e gli avvicinamenti non casuali e che culmina proprio nella frase ‘fa impressione ma bello’, che può essere riferita allo spettacolo delle Cascate come a quello che accade in quel breve viaggio in cui due sconosciuti si conoscono, si amano quasi,  per perdersi poi per sempre.
In fondo non è questa la metafora della vita, dell’amore, del perdersi nel nulla?
E in effetti la scena del matrimonio dell’intervista,  in cui il regista fa vedere ai due sposi, attori ufficiali, come si devono abbracciare, non è in se una critica non tanto al matrimonio come istituto ma alla banalità con cui viene vissuto dai protagonisti?
C’è un’altra scena di amore che ritorna, come per magia, e quella tra Marcello e Anita, nelle acque gelide della fontana di Trevi, riproponendola anch’essa accanto alla vita dei protagonisti che si incontrano con i loro mondi diversi, uno protagonista internazionale di molti successi, l’altra dimenticata attrice che vive nell’0blio, nella periferia di quella Roma che l’ha prima esaltata e poi, piano piano dimenticata, relegandola tra i bei ricordi. La coppia protagonista del viaggio felliniano, nelle scene successive diventa una coppia di esperti musicisti che suona per quasi tutta la durata del film, animando quel provino di volti sconosciuti che si trasforma piano piano come una di quelle feste di campagna che un temporale interrompe trasformando la festa in una avventura.
Cinecittà è ancora presente nei luoghi attraversati dal tram felliniano, a Papigno. A due passi dalle Cascate Felliniane ci sono degli studios nei quali furono girati alcuni film, uno assai famoso come “la vita è bella” girata da Benigni che fu un attore di Fellini, per ritornare nello stesso oblio che visse la meravigliosa Anita nei suoi ultimi anni.
Le Cascate Felliniane, le Cascate delle Marmore invece sono sempre li, a impressionare le coppie di ogni tempo, aspettando che qualche regista racconti, ispirandosi a loro, qualche storia di amore, come fece Ruttman con il film Acciaio su un soggetto di Luigi Pirandello ma che di Pirandelliano sa davvero poco o come Franco Zeffirelli che vi ambiento le scene con Chiara, memorabile quella della tonsura di Chiara al minuto 7.29 di questo filmato …



  dal sito di  Claudio Pace Blogger Terni 2 Febbraio 2015 su Cascate Felliniane


                                                                                                   

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